Music's Takin'Over

La musica domina!


Dream Baby Dream, l’elettropunk dei Suicide.

Martin Rev, musicista ed Alan Vega, cantante, si incontrano a New York nel 1971 per dare vita ad un duo elettronico che prenderà il nome di Suicide. Stanchi della produzione di quegli anni, Rev e Vega decidono di dedicarsi a qualcosa di diverso, elettronico ed industriale, lontano dai riff delle chitarre distorte che dominavano la scena a New York e non solo, nell’ambito punk rock che si svilupperà nella seconda metà degli anni settanta. L’album di debutto, che verrà pubblicato solo nel 1977 in pieno movimento punk, e che porta il nome della band, passa non solo quasi inosservato ma spesso stroncato dalla critica statunitense. Il lavoro, che si basava sulla creatività di Martin Rev su sintetizzatore e programmazione della drum machine, è stato riscoperto successivamente per la sua grande innovatività e per aver anticipato sonorità e generi musicali che prenderanno piede negli anni ottanta e novanta.

Riferendosi al gruppo il critico Wilson Neate dichiarò: “Sono stati influenti come i Clash. Ascoltando il loro omonimo album di debutto del 1977, appare ovvio: il suono del synth pop, della techno e dell’industrial dance degli anni ottanta e novanta, e la nuova New Wave dai suoni metallici, tutti fanno riferimento a quell’album fondamentale”. I Suicide, attivi con diverse interruzioni fino al 2016, anno della morte di Alan Vega, hanno prodotto pochi lavori ufficiali e hanno ottenuto scarso successo di pubblico.

“Dream Baby Dream”

Dream Baby Dream viene pubblicata come singolo nel 1979 dalla Island Records. È un brano bellissimo, tipicamente synthpop, vagamente e volutamente ripetitivo, tanto da entrarti nelle ossa tramite le orecchie. Il brano è prodotto dallo scomparso Ric Ocasek, leader dei Cars. L’ ho scoperto attraverso una rara e preziosa compilation, “N.Y. L.A. The Voice of America”, prodotta dall’australiana Picnic Rock Records, dedicata alla scena punk rock delle due metropoli americane. Il brano e stato coverato da Neneh Cherry e The Thing nel 2011 e da Bruce Springsteen, sia dal vivo che in una versione in studio pubblicata su “High Hopes”(2014).

Ascoltiamo questo bellissimo brano.

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About Me

Sono Manuel M. Buccarella, giornalista pubblicista ed amante della musica. Questo blog nasce dalla combinazione delle due passioni per la musica, la ricerca e l’informazione.

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