Dai bei ricordi di una tarda infanzia magicamente vissuta emerge “Ma Quale Idea” di Pino d’Angiò, del 1980.Bellissimo pezzo disco funk italiano, con il rap che si alterna al cantato in falsetto dell’interprete originario di Pompei e con un fenomenale basso elettrico. Pino D’Angiò, all’anagrafe Giuseppe Chierchia (Pompei, 14 agosto 1952), è un cantautore italiano. Ha raggiunto la fama con canzoni pop negli anni ottanta. Divenne noto proprio con il singolo “Ma quale idea”, grazie al quale ha raggiunto la popolarità in Italia e all’estero, in particolar modo in Spagna, dove il brano rimase al vertice della hit parade per quattordici settimane nel 1981. Il singolo vendette 2 milioni e mezzo di copie in Italia, e 12 milioni di copie nel mondo.Premiato nel 1980 come miglior paroliere italiano, D’Angiò si afferma in 22 paesi come protagonista assoluto delle classifiche e viene proclamato miglior cantante straniero in Spagna.
La carriera
d’Angiò È l’unico artista italiano presente nel “DVD World Tribute to the Funk”, edito dalla Sony Music nel 2003 quale enciclopedia universale della funky music mondiale.Nel 2001, unico italiano ad averlo ricevuto, si aggiudica negli USA il Rhythm & Soul Music Awards.Compone tra il 1980 ed il 2009 canzoni per vari artisti tra cui Mina (“Ma chi è quello lì”), e lavora per la RAI dove scrive e conduce per molti anni alcuni programmi radiofonici e televisivi tra i più seguiti. Di un certo rilievo è anche la sua partecipazione teatrale in commedie musicali e recital da lui stesso ideati e anche cinematografica con un ruolo nel primo film di Giuseppe Tornatore “Il camorrista”. Su invito di Oreste Lionello ha doppiato vari film di Woody Allen, tra cui “La rosa purpurea del Cairo”, “Broadway Danny Rose” e “Tutti dicono I Love You”.Mogol, che ben lo conosce da anni, dice di lui: “D’Angiò è un artista libero e indomito che si mantiene aereo, follia e genialità emergono da un solido fondo di consistenza umana per la gioia di chi ha il piacere di conoscerlo e capirlo.”
E allora “”Ma Quale Idea”, storia canonica di attenzioni maschili non facilmente corrisposte e palcoscenico degno della fenomenale mimica dell’artista campano.
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