Ha suonato, tra gli altri , con Miles Davis ; fondò i Weather Report.
Si è spento ieri a Los Angeles all’ età di 89 anni il grande Wayne Shorter . Il sassofonista, compositore e produttore musicale americano era nato il 25 agosto 1933 a Newark, New Jersey.
Avvicinatosi praticamente da bambino alla musica jazz, Shorter studia musica per quattro anni alla New York University, dopodiché parte militare fra il 1956 e il 1958. Durante questo periodo, suona per un po’ con Horace Silver, quindi, congedatosi in ottobre, entra dapprima nell’orchestra di Nat Phipps e poi, nel luglio-agosto 1959, in quella di Maynard Ferguson ove incontra Joe Zawinul. Incide il primo album in novembre, quando Lee Morgan, presentatogli da Charlie Persip, lo fa scritturare da Art Blakey come sostituto di Hank Mobley nei Jazz Messengers, avendo Mobley abbandonato il gruppo proprio nel corso di una tournée internazionale. Rimarrà nell’organico dei Jazz Messengers sino al 1964, svolgendo persino mansioni di direttore musicale in virtù delle sue doti di arrangiatore e compositore. Con la formazione effettua numerose tournée attraverso l’Europa e il Giappone.
The Miles Davis Quintet
Nell’estate del 1964 si unisce al quintetto di Miles Davis per una collaborazione che si protrarrà fino al 1970. In questi anni si avvicina definitivamente al sax soprano e si dimostrerà quanto più sensibile all’apertura del jazz ai nuovi orizzonti musicali. Anche nel quintetto davisiano la sua influenza musicale è notevole con molte composizioni, autentiche gemme del jazz moderno. Nel frattempo, incide ora in qualità di leader, ora di sideman, insieme a Freddie Hubbard, Lee Morgan, Grachan Moncur III, Bobby Timmons. Nel 1970 si separa da Miles Davis.
I Weather Report.
Un anno dopo, si unisce a Zawinul, Miroslav Vitous, quindi Jaco Pastorius, nei Weather Report. Nel corso degli anni ottanta incide con artisti provenienti da altre esperienze musicali come Joni Mitchell, Pino Daniele, Carlos Santana, Milton Nascimento, gli Steely Dan.Nel dicembre 1986 termina l’esperienza con i Weather Report, per dedicarsi ad una carriera principalmente da leader, cimentandosi anche nella scoperta di nuovi talenti soprattutto femminili: le percussioniste Marilyn Mazur e Terri Lyne Carrington, e le pianiste Geri Allen e Renee Rosnes. Ha suonato praticamente fino alla fine con il suo quartetto, con Danilo Pérez, John Patitucci e Brian Blade, segnando il ritorno di Shorter alla musica acustica, oltre che il passo definitivo nella free improvisation.
Lo ricordiamo con “Infant Eyes”, tratto da uno dei suoi dischi più belli, “Speak no Evil” (1964), con una formazione da brividi:Wayne Shorter – tenor saxophone, Freddie Hubbard – trumpet Herbie Hancock – piano Ron Carter – bass Elvin Jones – drums

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