Piantedosi? L’opposizione chiede ogni giorno dimissioni di un ministro
Abu Dhabi, 4 mar. (askanews) – Non le sono andate giù le critiche sulla gestione e l’assenza a Cutro dopo il naufragio dell’imbarcazione che ha portato alla tragica conta di 69 morti.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le definisce ricostruzioni “surreali”. Ce l’ha con l’opposizione, ma anche con i mezzi di informazione che in questi giorni hanno sottolineato il suo silenzio. E si capisce sin dalle prime parole che pronuncia quando incontra i giornalisti per un punto stampa: “Il premier muto è pronto a rispondere alle vostre domande”.
Molto probabilmente avrebbe preferito parlare solo della sua visita a Nuova Delhi e negli Emirati arabi uniti, di quei bilaterali – con il premier indiano Narendra Modi prima e con lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan poi – che, racconta, “sono andati molto bene, sinceramente anche oltre le mie aspettative”.
Evitare che le polemiche ‘di casa’ irrompessero nel giardino con affaccio sul mare del sontuoso albergo ‘Emirates palace’ di Abu Dhabi che ospita il punto stampa, è però impossibile: troppo forte l’eco delle polemiche sulla gestione (e le dichiarazioni) del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Troppo insistente, anche nell’opinione pubblica, l’interrogativo sull’assenza di quei soccorsi che avrebbero potuto salvare molte vite.
Ed è proprio questo il primo punto che la premier vuole chiarire: “Non è arrivata alle nostre autorità nessuna comunicazione di emergenza da Frontex, non siamo stati avvertiti del fatto che c’era un naufragio. La rotta non è coperta da Ong quindi nulla ha a che fare con i provvedimenti del governo”. Certi attacchi, a suo giudizio, vanno oltre l’essere avversari politici. “Mi chiedo se ci sia qualcuno che in coscienza ritiene che il governo abbia volutamente fatto morire queste persone. Vi prego cerchiamo di essere un minimo seri”. Di fatto, una copertura dell’operato del responsabile del Viminale. “L’opposizione chiede ogni giorno le dimissioni di un ministro diverso, per cui non fa più notizia”, dice.
Meloni respinge anche un’altra accusa che in questi giorni le è stata rivolta con insistenza, da ultimo anche dal sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che le ha inviato una lettera: quella di non essere andata sul posto a vedere con i suoi occhi, a testimoniare la vicinanza dell’esecutivo con il suo più alto rappresentante. Spiega che la sua intenzione è quella di andare anche oltre. “Valuto già da qualche giorno – sostiene – di celebrare il prossimo consiglio dei ministri a Cutro sul tema dell’immigrazione. Io penso che il modo migliore per onorare quelle vittime sia impedire che accada ancora”. Insomma, nega di averci pensato e ripensato e di aver poi deciso di non andare, di aver lasciato perdere mentre Sergio Mattarella esprimeva il suo cordoglio davanti alla fila di bare bianche. “Il governo è andato immediatamente in Calabria, il giorno stesso della tragedia. Il governo sono io, è andato il ministro Piantedosi”, spiega. “Dopo di che – aggiunge – è andato il presidente della Repubblica che rappresenta tutte le istituzioni, a meno che qualcuno non ritenga che la presidenza della Repubblica sia in competizione rispetto al governo”.

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