Il 2 marzo 1974 l’album Innervisions di Stevie Wonder vince il Grammy Award come album dell’anno e per l’ingegneria del suono. Living for the city è invece miglior brano R’n’b dell’anno.
Un disco rimasto nella storia della musica. Living for the City è una canzone scritta, prodotta e registrata da Stevie Wonder nel 1973, pubblicata come secondo singolo estratto dall’album Innervisions. Il brano, una denuncia delle discriminazioni razziali, è considerato uno dei più sofferti della intera discografia di Wonder.Nel brano Wonder suona tutti gli strumenti, assistito da Malcolm Cecil e Robert Margouleff per l’ingegneria della registrazione e la programmazione del sintetizzatore. Per Tenley Williams si tratta di “uno dei primi successi soul a includere sia un messaggio politico che un campionamento dei suoni delle strade: voci, autobus, traffico e sirene – mixato con la musica registrata in studio.”
Il protagonista del brano, nato in una famiglia povera del Mississippi, è un giovane di colore che subisce discriminazioni nella ricerca di lavoro e alla fine cerca di fuggire a New York City (alludendo alla Seconda Grande Migrazione) nella speranza di trovare una nuova vita. Accompagnato da una serie di rumori di sottofondo e dialoghi parlati, l’uomo raggiunge New York in autobus, ma viene subito incastrato per un crimine, arrestato, processato e condannato a dieci anni di carcere.
La canzone ha vinto due Grammy Awards: il primo nel 1974 per la migliore canzone rythm and blues e il secondo per la migliore performance vocale maschile R&B ai Grammy Awards del 1975 nella versione di Ray Charles contenuta nel suo album Renaissance.
Ha raggiunto il numero 8 della classifica Billboard Hot 100 e il numero 1 della classifica R&B. Per la rivista Rolling Stone la canzone occupa la posizione numero 104 nella lista del 2004 delle “500 migliori canzoni di tutti i tempi”
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