Please Please Let Me Get What I Want degli Smiths è un brano di una bellezza stratosferica. Un prodigio di soli 110 secondi inizialmente relegato dalla Rough Trade a lato B del singolo “William It Was Really Nothing”, che non comprese la grandezza del pezzo per la sua inconsueta brevità.
Registrato nel luglio del 1984, il brano è una ballad, con una lunga coda strumentale in cui spicca il suono del mandolino, suonato dal produttore John Porter. Musicalmente, come in seguitò rivelò Marr, la fonte d’ispirazione per la melodia è da ricercarsi in un brano di Burt Bacharach dal titolo “The Answer To Everything”, inizialmente interpretata da Del Shannon nel 1962: “Era qualcosa che i miei genitori mettevano in casa e toccò una corda in me perché suonava così familiare. Ho tentato di catturare l’essenza di quel brano, la sua impronta ed il senso di bramosia.”, ha rivelato Johnny Marr, chitarrista e compositore del gruppo di Manchester.
Il testo è una preghiera per una vita migliore e per uscire dall’isolamento in cui lo stesso protagonista si era cacciato (Good times for a change / See the luck I’ve had / Could make a good man turn bad). Un’invocazione acché gli si lasci ottenere, finalmente e per la prima volta, ciò che vuole. La voce è, come sempre, quella di Morrissey.
“Per favore fammi fare quel che voglio”, capolavoro degli Smiths.
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Sono Manuel M. Buccarella, giornalista pubblicista ed amante della musica. Questo blog nasce dalla combinazione delle due passioni per la musica, la ricerca e l’informazione.
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