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GIMBE registra un ulteriore calo di contagi (-26,5%) e di morti per Covid-19 (-30,3%) (Askanews)

In diminuzione anche i ricoveri ordinari -18,4% e terapie intensive -9,7%

Roma, 30 gen. (askanews) – Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE della settimana 20-26 gennaio 2023, rispetto alla precedente si assiste a una diminuzione dei nuovi casi (38.159 vs 51.888) e dei decessi (345 vs 495). In calo anche i casi attualmente positivi (251.970 vs 300.050), le persone in isolamento domiciliare (247.684 vs 294.820), i ricoveri con sintomi (4.081 vs 5.003) e le terapie intensive (205 vs 227).
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi: 345 (-30,3%), di cui 28 riferiti a periodi precedenti, con una media di 49 al giorno rispetto ai 71 della settimana precedente; terapia intensiva: -22 (-9,7%); ricoverati con sintomi: -922 (-18,4%); isolamento domiciliare: -47.136 (-16%); nuovi casi: 38.159 (-26,5%); casi attualmente positivi: -48.080 (-16%).

“I nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si confermano in ulteriore calo (-26,5%): dai quasi 52 mila della settimana precedente scendono a quota 38 mila, con una media mobile a 7 giorni sopra i 5 mila casi al giorno”.I nuovi casi diminuiscono in tutte le Regioni ad eccezione dell’Abruzzo (+4,4%): dal -9,4% della Provincia Autonoma di Bolzano al -46,9% del Molise. In 7 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +1,4% di Piacenza al +71,4% di Chieti, mentre nelle restanti 100 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -2,8% di Lodi al -63,6% di Campobasso). In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.Secondo GIMBE, si registra un calo del numero dei tamponi totali (-11,4%): da 687.233 della settimana 13-19 gennaio 2023 a 608.732 della settimana 20-26 gennaio 2023.In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 13,3% (-72.079), mentre quelli molecolari del 4,4% (-6.422). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce dal 6,3% al 5,9% per i tamponi molecolari e dal 7,9% al 6,4% per gli antigenici rapidi.

“Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione GIMBE – continua a scendere il numero dei ricoveri sia in area medica (-18,4%) che in terapia intensiva (-9,7%)”.
In termini assoluti, i posti letto COVID occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 dicembre, sono scesi a 205 il 26 gennaio; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a quota 4.081 il 26 gennaio. Al 26 gennaio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 6,4% in area medica (dal 2,6% del Piemonte al 19,8% dell’Umbria) e del 2,1% in area critica (dallo 0% di Basilicata e Provincia Autonoma di Bolzano al 5,9% della Valle D’Aosta).
“In calo il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 18 ingressi/die rispetto ai 22 della settimana precedente”.
Sav/Int14



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Sono Manuel M. Buccarella, giornalista pubblicista ed amante della musica. Questo blog nasce dalla combinazione delle due passioni per la musica, la ricerca e l’informazione.

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