Music's Takin'Over

La musica domina!


DOMENICA/”Everyday Is Like Sunday”, Morrissey (1988).

Iniziamo la rassegna, domenicale, dedicata alle canzoni intitolate alla domenica, appunto, con Everyday Is Like Sunday di Morrissey. “Ogni giorno è come domenica/ogni giorno è grigio e silenzioso” è il refrain di questo meraviglioso brano di Morrissey del 1988, contenuto nell’album che segna l’ufficiale cesura con il passato degli Smiths, scioltisi l’anno precedente. “Everyday Is Like Sunday” è la terza traccia dell’album di debutto da solista di Morrissey, “Viva Hate”, e il secondo singolo ad essere pubblicato dall’artista. Morrissey è stato ispirato nei testi dalla città costiera di Borth, nel Galles centrale e dalla tristezza della vita quotidiana in bassa stagione in un luogo di villeggiatura come quello, e da “On the Beach”, romanzo post-apocalittico di Nevil Shute, scrittore anglo-australiano, che lamenta il lavoro faticoso di una città di mare. Nel romanzo si parla anche di un gruppo di persone in attesa della devastazione nucleare a Melbourne, in Australia. Circostanza che ritroviamo nel testo: “Hide on the promenade, etch a postcard
“How I dearly wish I was not here”
In the seaside town
That they forgot to bomb
Come, come, come, nuclear bomb”(“Nasconditi sul lungomare, scrivi su di una cartolina:”Come vorrei tanto non essere qui”/Nella città di mare/Che si sono dimenticati di bombardare/
Vieni, vieni, vieni, bomba nucleare”).

Riguardo al testo della canzone, Morrissey ha commentato: “Il luogo di villeggiatura britannico è proprio un simbolo dell’assurdità della Gran Bretagna. L’idea di un luogo di villeggiatura in Gran Bretagna non sembra naturale”.

Musica e musicisti

I testi del brano sono scritti, come di consueto, da Morrissey, mentre la musica è composta da Stephen Street, che ne è anche il produttore (già produttore degli Smiths) e che ha anche contribuito con il basso, che secondo lui è stato ispirato da Echo & the Bunnymen. La formazione è integrata da Andrew Paresi alla batteria e dal quotato chitarrista Vini Reilly dei Durutti Column, che suona anche il piano. Fondamentale la sezione di archi di sei elementi, guidati dalla violinista Fenella Barton.

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About Me

Sono Manuel M. Buccarella, giornalista pubblicista ed amante della musica. Questo blog nasce dalla combinazione delle due passioni per la musica, la ricerca e l’informazione.

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