Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano (1975) è stato scelto come motivo musicale di alcune réclames pubblicitarie, per il ritornello e la musica sulle prime allegre. Tuttavia questo singolo, che nel formato originale durava 8:23, non è affatto una canzone allegra e spensierata. Il brano venne originariamente diviso in due parti (una per lato): Ma il cielo è sempre più blu – Parte I e Ma il cielo è sempre più blu – Parte II. La versione completa venne in seguito pubblicata nella raccolta Gianna e le altre… del 1990.
Il testo si basa su parallelismi che esprimono le contraddizioni della società (economiche, sociali ecc). In mezzo a tutte queste disuguaglianze però il cielo è lo stesso per tutti ed è appunto, sempre più blu. Se il cielo lo considera anche come sede di Dio, allora il titolo della canzone con relativo ritornello va interpretato come la neutralità, per la divinità, di ogni avvenimento umano, buono o cattivo che sia, e per l’impossibilità, da parte della stessa, di intervenire, tanto che il cielo rimane bello ed immutato nei colori indipendentemente da quello che succede a noi mortali: “Chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cilecca/Chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori/Chi legge la mano, chi regna sovrano/Chi suda, chi lotta, chi mangia una volta/Chi gli manca la casa, chi vive da solo/Chi prende assai poco, chi gioca col fuoco/Chi vive in Calabria, chi vive D’amore/ ha fatto la guerra, chi prende il sessanta/Chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro”.

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