I grandi, come John Lennon, hanno la fortuna di poter vivere anche dopo la morte. La metafora della vita post mortem grazie alle eccezionali qualità del protagonista viene riproposta anche dal cantautore italiano Francesco De Gregori, con Pablo (“Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo”), ove tuttavia il protagonista è un lavoratore che muore sul lavoro. Il brano è tratto dall’album di gran successo “Rimmel” del 1975. La musica di “Pablo” è stata scritta con la collaborazione di Lucio Dalla.
Siamo in presenza di temi impegnati, dall’ immigrazione agli incidenti sul lavoro. È una delle prime canzoni che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei morti sul lavoro; racconta infatti la storia di un immigrato spagnolo in Svizzera che cade (probabilmente da un ponteggio) e muore “ammazzato” dall’indifferrenza della società.
“Con le mani io, posso fare castelli
Costruire autostrade e parlare con Pablo.
Lui conosce le donne e tradisce la moglie,
con le donne ed il vino e la Svizzera verde.
E se un giorno è caduto, è caduto per caso pensando
Al suo gallo o alla moglie ingrassata, come da foto.
Prima parlava strano e io non lo capivo
Però il fumo con lui lo dividevo
E il padrone non sembrava poi cattivo.
Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo!
Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo!
Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo!”.
Il brano non è di cifra stilistica propria ed esclusiva del cantautorato tradizionale italiano: l’organo ed il basso inseriscono chiari ed apprezzabili elementi progressivi, che accompagnano la voce esaltandola, soprattutto nell’esecuzione del refrain.
Rispondi