Highway Star, uno dei brani di punta dei Deep Purple, pezzo di una potenza e bellezza uniche, è nata su un tourbus in rotta verso Portsmouth nel 1971. Un reporter chiese al gruppo come scrivevano le loro canzoni e Ritchie Blackmore, per dimostrarglielo, prese in mano la chitarra e improvvisò un riff sul quale Ian Gillan iniziò a cantare. Il brano venne completato entro la giornata ed eseguito al concerto quella sera stessa.
L’anno dopo il gruppo incise il brano sul loro album successivo, Machine Head e lo scelse anche come singolo. Jon Lord dichiarò che per la composizione del proprio assolo di tastiera si era ispirato a Bach. Per molti anni è stato il brano di apertura dei concerti della band; nelle recenti tournée è usato come bis e in alcune delle tappe del loro ultimissimo tour europeo è stata usata di nuovo come canzone di apertura. Ian Gillan è superlativo nell’interpretazione vocale.
“Highway Star” è oramai un classico dell’hard rock, un brano di quasi nove minuti dove è evidente l’influenza del progressive rock. Poi ovviamente la chitarra di Ritchie Blackmore fa la sua importantissima parte. Parlare di semplice hard rock per i Deep Purple è in effetti limitante. Il testo non è a dire il vero altrettanto eccellente. “Highway Star” è una “stella dell’autostrada”, un asso dell’auto che va a tutta birra sulla strada.
Ecco allora “Highway Star” nella versione dal vivo dall’epocale album Made in Japan (1972).
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