Gianna, presentata al Festival di Sanremo 1978 ed inserita nell’album dello stesso anno “Nuntereggae piú”, è una delle canzoni più note del grande cantautore crotonese Rino Gaetano, prematuramente scomparso nel 1981.Note e ritmo assai accattivanti, il testo è pieno di ammiccanti allusioni. “Gianna” rappresenta l’immaginario della persona con i propri ideali e le proprie ideologie illusorie, che pur di non rinunciare a tutte le comodità che la vita permette, rinuncia invece alle sue idee, alle sue convinzioni.Secondo altri Gianna in realtà era un transessuale che fece scalpore all’epoca in cui uscì la canzone. Nel testo ci sarebbero chiari riferimenti a questo: “ma la notte la festa (il magna magna inteso come festa) è finita, evviva la vita la gente si sveste e comincia un mondo, un mondo DIVERSO (all’epoca non era, come del resto ora, ben vista la cosa) ma (pur sempre) fatto di SESSO… Chi vivrà, vedrà” (Rino da persona evoluta ed anticonformista pensava che sarebbe stato normale con il passare del tempo…).

Credit: Mondadori portfolio
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