Sono cresciuto con i Jacksons. Da bambino parteggiavo decisamente per gli africani vittime dello schiavismo e dello sfruttamento, poi per gli afroamericani con la loro musica e con la loro lotta contro la discriminazione razziale.Mi sono evoluto certamente quanto a generi musicali, ma la passione per il soul e l’R’n’b resta quella di allora. Ecco perché oggi propongo questa Art of Madness dei Jacksons orfani di Michael, 1989. Michael aveva deciso di lasciare i fratelli nel 1984, a conclusione del “Victory Tour”, per dedicarsi pienamente alla carriera solista e sgravarsi finalmente dell’ingombrante peso del padre padrone e manager, Joe Jackson. L’album è 2300 Jackson Street, bello ma dallo scarso successo commerciale, a causa dell’assenza di Michael. L’ album viene pubblicato nel 1989 sempre dalla Epic. Al progetto partecipano solo in quattro: Jackie, Jermaine, Randy e Tito, mentre Marlon rimane a casa, al pari di Michael. Nonostante la produzione di livello, con Michael Omartian e L.a. Reid e Babyface, tra gli altri, l’ album fu quasi un flop a livello commerciale, comportando l’ immediato scioglimento del gruppo. “Art of Madness” è un brano splendido. Scritto da Jermaine Jackson, Bruce Sudano e Michael Omartian e da quest’ultimo arrangiato, il pezzo è introdotto dalla voce narrante di Tito, mentre la voce solista è di Jermaine.Si caratterizza per un ampio ma dosato utilizzo del sintetizzatore; il brano è inoltre molto ritmato ed impreziosito dal sax, che gli dona un sapore pop, spezzando un po’ le tonalità funky, soprattutto della chitarra elettrica della parte finale.

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