Music's Takin'Over

La musica domina!


“Non lasciarti abbattere”, l’invito del grande Neil Young.

Solo una chitarra acustica ad accompagnare la voce nasale del cantautore canadese Neil Young. Stiamo parlando di Don’t Let It Bring You Down (“Non lasciarti abbattere”), autentico inno siglato da uno dei più grandi esponenti del folk e del rock mondiale degli ultimi decenni. Il brano, che non fu mai estratto come singolo, è contenuto in After the Gold Rush, terzo album in studio del musicista, pubblicato nel settembre 1970 con Reprise Records. È uno dei quattro album di alto profilo (tutti in classifica tra i primi quindici) pubblicati da  ciascuno dei membri del collettivo folk rock Crosby, Stills, Nash & Young sulla scia del loro album del 1970 “Déjà Vu_, insieme a Stephen Stills (Stephen Stills, novembre 1970), If I Could Only Remember My Name (David Crosby  , febbraio 1971) e Songs for Beginners (Graham Nash, maggio 1971).  L’album è composto principalmente da musica country folk. “Don’t Let It Bring You Down” è stata scritta proprio da Young. Il pezzo, un po’ malinconico, nella vena classica del cantautore canadese, in realtà ha un ritornello pieno di speranza, perché invita, appunto, a non deprimersi, in quanto alla fine prima o poi tutto passa e il mondo torna a sorriderci. L’ insegnamento viene trasmesso anche con gli occhi di una persona cieca:

“Un uomo cieco corre nella luce della notte con una risposta in mano…”Vieni quaggiù al fiume della vista e potrai davvero capire!”Luci rosse lampeggiano attraverso la finestra nella pioggia…”Riesci a sentire il lamento delle sirene?”Un bastone bianco giace in un tombino del vicolo…”Se stai tornando a casa da solo,non lasciare che tutto questo ti butti giù,sono solo castelli in fiamme.Trova qualcuno che sta cambiando direzione e ti ricrederai”.

La canzone appare anche nell’album dal vivo di Crosby, Stills, Nash & Young del 1971, “4 Way Street”, così come nell’album del 2007 di Young “Live at Massey Hall 1971”, che è stato registrato nel 1971, e nell’album del 2013 di Young “Live at the Cellar Door”. Il brano annovera svariate cover, tra cui quella di Annie Lennox e Jackson Browne . La canzone viene suonata con un’accordatura di Do a doppia caduta, che è simile al Re a doppia caduta; tuttavia, l’intera chitarra è accordata prima di un intero passo, rendendo le corde della chitarra C, G, C, F, A e C.

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About Me

Sono Manuel M. Buccarella, giornalista pubblicista ed amante della musica. Questo blog nasce dalla combinazione delle due passioni per la musica, la ricerca e l’informazione.

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