Andrea di Fabrizio De André è una delle prime semplici canzoni che si imparano alla chitarra. Infatti il brano è dominato da un semplice giro di tre accordi ( Re – Do – Sol) con il mandolino ad entrare. Il brano, uno dei classici del cantautore genovese, è contenuto nell’album “Rimini”, pubblicato nel 1978 ove, dopo la collaborazione con Francesco De Gregori in “Canzoni” del 1974, De André comincia a lavorare con Massimo Bubola, coautore di tutti i brani.
Andrea nasce come canzone antimilitarista e contro la guerra in genere, ricordando in qualche modo i versi di “La guerra di Piero”, dal quale è tuttavia distante e per la cifra stilistica musicale e per l’impostazione del testo. Andrea però non è solo una canzone antimilitarista, ma affronta anche il tema dell’amore omosessuale. I riferimenti a questo tema sono abbastanza velati ma De André li rivela introducendo la canzone durante un concerto del 1992 al Teatro Smeraldo di Milano. “Questa canzone la dedichiamo a quelli che Platone chiamava, in modo addirittura poetico, i ‘figli della luna’; quelle persone che noi continuiamo a chiamare ‘gay’ oppure, per una strana forma di compiacimento, ‘diversi’, se non addirittura ‘culi’. Ecco, mi fa piacere cantare questa canzone, che per altro è stata scritta per loro una dozzina di anni fa, così a luci accese, anche a dimostrare che oggi, almeno in Europa, si può essere semplicemente se stessi senza più bisogno di vergognarsene.”
L’album Rimini.
“Rimini” presenta musicalità più lontane dalla chanson francese e più vicine al folk europeo e americano e al pop, e nasce dopo la delusione politica di De André per le vicende degli ultimi anni settanta, in particolare per la rottura con le idee del sindacato (Coda di Lupo). I testi sono generalmente più cupi ed ermetici. Nel disco troviamo brani noti come Volta la carta e Sally, Andrea, ove campeggiano i personaggi più presenti ed amati dalla poetica di Faber, prostitute, omosessuali, tossicodipendenti, emarginati etc.

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