I vescovi fiamminghi ed i presuli del Belgio di lingua olandese, con il cardinale Jozef De Kesel, hanno pubblicato, per la prima volta nella storia, una liturgia per la benedizione delle coppie gay.
È una iniziativa, questa, contraria al Vaticano che non prevede una liturgia per benedire le coppie omosessuali.Tuttavia, «la differenza deve rimanere chiara con ciò che la Chiesa intende per matrimonio sacramentale», cioè un legame permanente tra un uomo e una donna, tendono a precisare i vescovi promotori della iniziativa. La benedizione quindi non ha «dignità» di sacramento vero e proprio (come lo è invece il matrimonio tra uomo e donna) , ma rappresenta comunque un passo avanti.
«Spesso le coppie gay – così il cardinale Josef De Kessel ha motivato la decisione – ci chiedono durante gli incontri pastorali un momento di preghiera per chiedere a Dio che benedica e perpetui questo impegno di amore e fedeltà».
La posizione ufficiale della Chiesa
Il 15 marzo del 2021 la Congregazione per la dottrina della fede aveva emesso una nota approvata da papa Francesco in base alla quale «non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso».

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