Il genio di Minneapolis, prematuramente scomparso il 21 aprile 2016 a soli 57 anni, ci ha spesso sorpreso per la sua grande versatilità e capacità di spaziare in diversi generi musicali, spesso reinventandoli.
È il caso proprio di Raspberry Beret, contenuta nell’album del 1985 Around The World in A Day, il settimo in studio ed immediatamente successivo al grande successo mondiale di Purple Rain.
Around the World in a Day non fu neanche trasmesso per radio, ma, nonostante tutto, raggiunse il primo posto nella Billboard 200, vinse due dischi di platino e fu un’importante evoluzione nella musicalità di Prince, con nuovi strumenti e nuove sonorità.
In Raspberry Beret Prince con gli immancabili The Revolution , coniuga sonorità psichedeliche al funk oramai tipico dell’artista di Minneapolis. Sono evidenti le influenze dei Beatles di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, nonostante Prince abbia in più circostanze negato se non ridimensionato il ruolo dei quattro di Liverpool nella composizione di questo album che è a tutti gli effetti un capolavoro.
Il testo della canzone narra le vicissitudini di un adolescente che ha la sua prima esperienza sessuale con una ragazza che è solita indossare il cappello del titolo, un berretto color lampone per l’appunto.
Il brano raggiunse la Top 10 negli Usa e ottenne il disco d’oro nel Regno Unito.
L’ album è il primo ad essere inciso per l’etichetta indipendente di Prince, la Paisley Park. Pubblicato e distribuito dalla major Warner Bros Records.

Prince Revolution Beatles successo funk
Rispondi